Venerdi 18 aprile
Per una serie di
imprevisti lavorativi, ci vediamo costretti a partire dopocena, con l’unico
rammarico della consapevolezza di non poter raggiungere gli amici già in loco a
Fussen fino a domani.
Lungo la monotona
autostrada del Brennero, Barbara e Lorenzo si addormentano velocemente mentre
io trovo compagnia con gli amici di Zello Camper Italia (una sorta di cb
dell’era moderna) che con qualche chiacchera, mi fanno trascorrere più
velocemente il tempo. Arrivati a Vipiteno decidiamo di sostare all’Autopark
posto nei pressi dell’autostrada e passati le centinaia di Tir parcheggiati
arriviamo all’area dedicata ai camper. La notte passa tranquilla fino al
mattino.
Sabato 19 Aprile
Al risveglio nel
constatare che fuori nevica, ci domandiamo se abbiamo valutato correttamente
l’abbigliamento per questa vacanza! Il dubbio ci rimane ma la speranza di
vedere il sole nei prossimi giorni è tanta. Partiamo o meglio proviamo a
partire, in quanto una interminabile coda di Tir ci ostacola persino l’uscita
dall’area sosta. La strada per rimmettersi in Autostrada è unica, e
probabilmente la decisione di uscire dal parcheggio in quel momento l’abbiamo
presa tutti! Fatto sta che rimaniamo in fila per quasi due ore per fare si e no ottocento metri. Finalmente fuori prendiamo direzione nord. Ancora qualche zona
trafficata, causa un incidente che ci devia su strade alternative, ma
finalmente, nel primo pomeriggio arriviamo all’area di sosta di Fussen dove ci
attendono i nostri amici. Dopo i saluti però, scopriamo che purtroppo Sveva, la
piccola dell’equipaggio di Lorenzo, non sta bene e molto accaldata, sembra avere
problemi con un orecchio. Mentre noi andiamo a fare una passeggiata nel centro
di Fussen, i loro genitori la portano in un ospedale poco lontano dal paese
scoprendo così che la situazione è peggiore di quanto si pensasse: la piccola
principessa ha un otite che le ha lievemente perforato il timpano e su consiglio dei
dottori, sono costretti a rinunciare alla vacanza e tornare a casa. Appena
quindi il tempo di scambiarci qualche parola insieme in tarda serata, visto che
al mattino successivo hanno in programma il rientro forzato.
a passeggio a Fussen |
Domenica 20
Aprile
la chiesa der Wies |
Gli amici sono
partiti, e noi iniziamo la nostra vacanza da soli. In bicicletta ci dirigiamo
verso il Castello di Neuschwanstein, seguendo la ben segnalata ciclabile.
Quando arriviamo però costatiamo che ci attende una lunga fila per l’acquisto
dei biglietti. Lentamente, in coda aspettiamo il nostro momento, ma purtroppo
quando arriviamo alle casse sono passate già due ore e Lorenzo si è
addormentato in braccio. Quando ci dicono che il primo ingresso al castello
sarà tra altre quattro ore, per poco non sveniamo anche noi. Decidiamo quindi
di prenotare la visita per il mattino successivo, se non altro per non
vanificare le ore di attesa fatte. Torniamo quindi al “campo base” con Lorenzo
addormentato nel seggiolino della bicicletta (è proprio vero…quando hanno
sonno, i bambini dormono in qualsiasi posizione!!).
interno del Santuario Der Wies |
Per non rovinarci la
giornata, dopo aver mangiato qualcosa, partiamo subito con il camper per andare
a vedere la chiesa di Wies che dista una ventina di chilometri. Il percorso è
affascinante lasciando presagire i bellissimi paesaggi che ci accompagneranno
in futuro sulla romantic strasse. La chiesa, patrimonio dell’Unesco, è
veramente una perla incastonata in un luogo meraviglioso. Torniamo all’area
sosta e quindi
lasciamo scorrere la serata tra la cena e qualche gioco con Lorenzo.
il Castello di Neuschwanstein |
Per forza di cose
la sveglia è anticipata e ci trasferiamo subito in camper al parcheggio del
castello. Alle 8,30 siamo già pronti per prendere i nostri biglietti prenotati
e salire per la visita. Le carrozze con i cavalli sono un attrazione per
Lorenzo e per noi invitanti ad una salita di certo meno faticosa. Saliamo
quindi con questo piacevole mezzo, scortati da diversi bizzarri giapponesi che
pur salendo a piedi, rincorrono la carrozza alla ricerca di una foto ricordo
con i quadrupedi che sbuffano al faticoso traino. Arrivati all’ingresso del
castello, bastano poche decine di minuti d’attesa ed è il turno del nostro
ingresso.
Grazie a delle audio-guida forniteci, possiamo capire i vari luoghi
in cui ci troviamo e farci un idea della vita che Ludovico II faceva in questa
dimora. Dopo un ora siamo già fuori pronti per il rientro al camper, che anche
stavolta facciamo con carrozza e cavalli per la gioia di Lorenzo.interno chiesa di Rottenbuch |
Partiamo
quindi lasciando Fussen e prendiamo finalmente la Romantic Strasse verso nord.
Quando raggiungiamo la piccola Rottenbuch è giusto l’ora per un pranzo, e il
comodo parcheggio è invitante per la sosta. Pranziamo e quindi ci dirigiamo a
piedi per nel paese passeggiando a fianco l’Abbazia
e quindi entriamo nella
chiesa che dall’esterno non lascia lontanamente immaginare la meraviglia del suo interno.
Rottenbuch |
Soddisfatti di questa piccola sosta, torniamo sul nostro itinerario e
raggiungiamo Landsberg am Lech. Giusto il tempo di parecheggiare il camper all'area sosta e
una incessante pioggia ci impedisce la visita serale alla cittadina. Solo io,
insofferente di questa condizione obbligata (il rischio di ammalare il bimbo
all’estero ci intimorisce) decido di uscire con l’ombrello, quantomeno per un
piccolo “assaggio” del posto. Passeggio quindi un oretta in centro, in quasi completa solitudine (piove a dirotto) e quindi torno al camper dove Lorenzo e
Barbara stanno inventando giochi di ogni sorta per ingannare il tempo. Ceniamo
e ce ne andiamo a letto. La pioggia non cessa.
Martedi 22 Aprile
Finalmente ha
smesso di piovere e dopo aver fatto colazione possiamo uscire tutti e tre a
passeggio. La città medioevale è molto bella ed ora, con il sole e la gente del
luogo che si muove nella sua quotidianità, rende questo posto davvero unico.
Dalla Hauptplatz, la piazza principale, saliamo fino alla chiesa principale che
visitiamo, e quindi torniamo giù, e attraversando il ponte del fiume Lech, che ci porta alla Torre Mutterturm, torniamo piano
piano al nostro camper.
Torre Mutterturm |
Rathaus |
le suggestive cascate del fiume Lech |
Nell’area sosta affollata di camper, riusciamo a trovare un posto anche noi, e quindi partiamo subito per visitare la cittadina. Oltrepassate le mura che circondano la rotonda città giungiamo senza fatica il centro passando tra le strade su cui si affacciano le famose case a graticcio.
Visitiamo la chiesa principale di St.George e torniamo a passeggiare nell’area pedonale. Mescolarsi tra la gente del posto è sempre molto piacevole, ma la nostra presenza turistica non passa di certo indifferente e il cameriere che ci serve una birra al tavolino del bar ci saluta e ci parla immediatamente in italiano. Con qualche parola in confidenza, scopriamo così che la sua esperienza di qualche anno di vita in Germania è perlopiù positiva, e con un filo di nostalgia, ci dice pure che spera che un giorno anche l’Italia possa assomigliare alla Germania. E’ un pensiero che ci portiamo dall’inizio del viaggio e queste parole ci confermano l’esatto sentimento: da queste parti, sembra che ogni cosa sia al posto giusto e soprattutto che funzioni correttamente.Vivere in un posto così non può che non essere allettante. Torniamo a fare i turisti a naso in su e ritorniamo verso il camper prendendo altri vicoli. Ripercorriamo un tratto di muro di cinta e passando a fianco la birreria Ankerbrau ne approfittiamo per qualche acquisto. Arrivati al camper, decidiamo di partire per raggiungere un'altra gioiello medioevale: Rothenburg ob der Tauber. Quando arriviamo nella prima serata, troviamo facilmente (come sempre da queste parti…) l’area di sosta, e una volta parcheggiati sbrighiamo i preparativi per la cena. Un po’ di giochi con Lorenzo e andiamo a nanna.
Mercoledi 23
Aprile
Sveglia presto
(Lorenzo non manca mai di svegliarci di primo mattino!!) colazione e siamo
pronti per visitare quella che viene definita la più bella meta della Romantic
Strasse. Appena oltrepassata una delle porte principali d’accesso, saliamo
subito sul camminamento perimetrale delle mura di cinta e anche se un po’ a
fatica con il passeggino, percorriamo un tratto di questo strano percorso
ammiriando da questo punto di vista angoli e scorci delle case di questo paese.
Case a graticcio, balconi in fiore e negozi colorati accompagnano il nostro
tragitto verso Marktplatz la piazza principale. Qui i turisti sono di casa, e
l’aspetto medioevale di questo posto si confonde un po’ tra i negozi ricchi di
suvenir, tutto sommato molto simili tra loro. Ci attira però un negozio di
peluche dove Teddy è il padrone di casa.
Improponibili gli aquisti…ce ne
usciamo a mani vuote, ma Lorenzo non sembra aversene a male (lui ama di più le
ruspe che i peluche...oserei dire perfortuna!!). Passiamo davanti al negozio natalizioo di Wohlfahrt ma
non veniamo attratti ad entrare.
Raggiungiamo il parco Burggarten che oltre a dare
una vera sensazione di relax offre verdi panorami essendo posto su uno sperone roccioso a strapiombo sul fiume.
Torniamo per altri vicoli,
giungendo alla Jakobskirche (la chiesa
di S. Giacomo) e quindi ripassando per il centro torniamo al camper.
Pranziamo
e decidiamo di partire. Questa volta usciamo dal tracciato della Romantic
Strasse e ci dirigiamo a Bamberga. Anche qui facilmente troviamo l’area sosta,
e anche se tutti esauriti i posti piazzola, troviamo “ospitalità” condividendo
lo spazio con un altro camper italiano. Sostiamo e partiamo subito in bicicletta
verso il centro. In queste citta tedesche girare in bici è davvero un spasso
grazie alle ciclabili che accompagnano sicure ogni tragitto. All’area pedonale
ci incamminiamo e cominciamo subito ad ammirare l’accesso al centro storico
passando sl ponte Obere Brücke. E’ quasi ora di cena ed entriamo in un locale
che ci attira per la movida che si pone davanti all’ingresso dello stesso.
Senza saperlo siamo nell’osteria Schlenkerla dove degustiamo così la Rauchbier,
la birra affumicata tipica di Bamberga, insieme a delle ottime pietanze. Dopo
la cena, facciamo due passi tra i vicoli e tornati alle bici pedaliamo fino al
camper pronti per andare a letto a riposare.
cena all'osteria Schlenkerla |
Giovedi 24 Aprile
Colazione e via
con le biciclette per visitare la città alla luce del sole. Passiamo dapprima
per Gruner Markt dove spicca dalle bancarelle del mercato i famosi aspargi
bianchi.
Dopo aver ripreso energie, decidiamo di partire nuovamente
per un po’ di relax come Barbara intende: andremo al centro termale di Erding,
vicino a Monaco. Percorriamo la gratuita e funzionale autostrada fino a
raggiungere la meta, e sostiamo nell’area sosta proprio adiacente agli
ingressi. Il tempo di prendere qualche informazione alla reception e prendiamo
su le biciclette per andarcene al paese alla ricerca di un punto ristoro. Dopo
pochi chilometri siamo al centro di Erding e dopo aver fatto giocare Lorenzo in
un parchetto giochi di un giardino pubblico, riusciamo a trovare posto al Erdinger Weißbräu dove oltre a degustare un ottima birra, ci appaghiamo lo stomaco con
specialità bavaresi.
E’ ora di tornare al camper, ma per una leggera svista sul
percorso, ci troviamo spersi per campi alla ricerca di una strada ciclabile che
ci riporti ai nostri letti. Girovaghiamo nell’oscurità guidati dal navigatore
sul cellulare, che sembra farci dispetti, facendoci percorre veri e proprio
sentieri tra i campi (alla faccia dell’opzione percorso pedonale!!). Quando
siamo a poche centinaia di metri dal centro termale, che vediamo come un faro
guida, il sentiero percorso è ostacolato da un paio di fili che fanno
probabilmente da recinzione di un campo. Stanco dell’imprevista gita, provo ad
alzare il filo per valutare se riusciamo a passarci sotto con le bici ma……bzzzzz….scossa
elettrica da brivido e caccio un urlo. Purtroppo si tratta di una recinzione
sotto tensione per il bestiame, e siamo così costretti a tornare un poco più
indietro e prendere un'altra strada. Pochi minuti ancora e siamo finalmente in
camper! Nulla da dire: un emozionante rientro!
Venerdi 25 Aprile
Dopo poco l’orario
di apertura del centro termale, siamo già in costume a sguazzare nelle tiepide
acque. Lorenzo si diverte e passiamo così mezza giornata.
Torniamo al camper
per pranzare e quindi decidiamo di partire per il rientro in Italia facendo
sosta in un altro centro termale: Merano.
Arriviamo in
tardo pomeriggio all’unico campeggio della città, e grazie alla gentile
collaborazione della reception contattata telefonicamente, abbiamo il lascia
passare anche se il cartello all’ingresso a chiare lettere recita “completo”. In pochi minuti siamo già pronti
per una cena in centro, ovviamente al ristorante Fosterbrau Meran. Birra e grigliata la fanno
ancora da padrone….e alla dieta ci penseremo a casa! Due passi dopo cena nel
centro illuminato di Merano e andiamo a nanna.
Sabato 26 Aprile
Il sole della
giornata ci invita a ritornare a passeggiare per il centro dove un sorta di
festa per la maratona che si terrà l’indomani, accompagna con musica e
degustazioni il cammino lungo il torrente Passirio. Ne approfittiamo anche noi per
un assaggio, mentre Lorenzo se la gode nel parco giochi li vicino.
Torniamo al camper
per finire di rifocillarci, e quindi decidiamo di andare alle terme. Molto più
rilassanti confronto quelle del giorno prima passiamo il pomeriggio. Cena in
camper e buonanotte.
Domenica 27
Aprile
La notte passa
sotto una rumorosa pioggia. Giusto il tempo della colazione, di preparasi al
viaggio di rientro e siamo già lungo l’autostrada che ci riporta a casa.
il piccolo viaggiatore si distrae lungo il rientro |
Come in ogni
viaggio legato ai dei tempi di partenza e ritorno abbiamo dovuto fare delle
scelte e sappiamo che alcuni paesi che abbiamo saltato sicuramente ci avrebbero
regalato ricordi piacevoli. Non pretendevamo nulla di più, soprattutto perché sapevamo
di essere turisti “con passeggino” e di certo attenzioni più “culturali”
avrebbero appesantito le giornate a Lorenzo e di conseguenza anche a noi. Ci
ripromettiamo però di tenere maggiormente in considerazione questo paese come
meta di viaggio. L’organizzazione e l’ordine di questi posti, dove tutto sembra
essere al posto giusto, ci hanno lasciato meravigliati. Anche le persone
incontrate,seppur noi limitati dalla lingua sconosciuta, ci hanno dimostrato
una gentilezza e disponibilità al turista, che certo non ci aspettavamo,
regalandoci un piacevole ricordo.
Album completo: Romantic Strasse
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